Blu di metilene – perché viene usato?
- 7 Febbraio 2018
- Scientifica
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Indice
Cos’è e a cosa serve il blu di metilene?
Il blu di metilene è un composto cristallino, di colore verde scuro, che se sciolto in acqua diventa di colore blu intenso. Viene utilizzato per moltissimi scopi, alcuni dei quali verranno elencati di seguito.
Blu di metilene come farmaco
In medicina viene usato, sotto stretto controllo medico, per vari scopi. E’ in grado di inibire la sintesi dell’ossido nitrico e della guanilato ciclasi, e viene somministrato per:
- Trattare la metaemoglobinemia. La metaemoglobinemia, ossia alti livelli di metaemoblogina nel sangue, si può verificare in persone esposte a determinati farmaci o sostanze chimiche come i nitriti. La metaemoglobina è una forma di emoglobina, presente nel nostro corpo in piccole quantità, che però non è utile nel trasporto di ossigeno. Tuttavia quando i livelli di metaemoglobina aumentano, l’ossigenazione del sangue diminuisce, compromettendo l’ossigenazione di tutto il corpo con sintomi quali pallore o cianosi. In questo caso l’iniezione di blu di metilene converte la metaemoglobina in emoglobina, ripristinando così una ottimale ossigenazione sanguigna. Se usato ad alte dosi, può essere causa esso stesso di metaemoglobinemia.
- Migliorare l’ipotensione causata da vari stati clinici.
- Come antisettico in caso di infezioni del tratto urinario, come ad esempio in caso di cistite (in questo caso assunto solitamente per bocca).
- Migliorare transitoriamente, in caso di shock settico, la pressione arteriosa e la funzionalità cardiaca.
- Come trattamento per l’Alzheimer. Questo uso è ancora in fase sperimentale ed è oggetto di studi perché è stato dimostrato che il blu di metilene riduce la formazione di placche amiloidi e dei grovigli neurofibrillari; inoltre sembra garantire una parziale riparazione delle menomazioni nella funzione mitocondriale e nel metabolismo cellulare.
- Trattare la neurotossicità indotta da ifosfamide.
Dopo aver scoperto il rischio di aritmie cardiache o di anemia emolitica determinate dall’uso del blu di metilene, è stato ridotto l’impiego di questo farmaco nella pratica clinica.
Blu di metilene come antimalarico
Secondo un recente studio è stato confermato che il blu di metilene è in grado di uccidere il parassita della malaria, funzionando inoltre contro quei ceppi che sembrano essere resistenti a qualsiasi terapia farmacologica. In questo modo l’uso del blu di metilene come antimalarico permetterebbe la prevenzione di nuovi contagi, agendo, secondo quanto dicono i ricercatori, molto più in fretta rispetto ad altri farmaci in commercio. Questa scoperta è di notevole importanza visto che non esiste attualmente alcun vaccino per la malaria, dunque il trattamento con il blu di metilene potrebbe oltre a curare la malaria, ridurre il pericolo della diffusione di questa malattia.
Blu di metilene e la carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD)
I soggetti con carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi non posso assolutamente assumere il blu di metilene, in quanto risulta essere estremamente nocivo, e può causare emolisi.
Blu di metilene in biologia
Il blu di metilene, viene utilizzato dai biologi come colorante, per aiutarli ad individuare forme di vita al microscopio. I microscopi permettono la visione di forme di vita molto piccole, come batteri o virus, questi però sono privi di colore e sarebbero difficili da vedere senza l’aiuto di coloranti specifici, che ne permettono la visione con colori brillanti. I biologi infatti, usano spesso gocce di blu di metilene su un vetrino, prima di posizionarlo al microscopio, ciò gli permette di distinguere ad esempio le varie forme dei batteri, ossia se questi sono a forma di spirale, di ramoscelli, di bastoncelli etc.
Questo colorante così come altri, si lega ai tessuti biologici grazie a delle attrazioni chimiche. Ad esempio, a contatto con gli acidi, il blu di metilene acquista una tonalità di blu molto scuro, indicando una forte attrazione con gli acidi. Grazie a questo meccanismo diventa facile riconoscere i nuclei delle cellule, che contengono l’acido desossiribonucleico, ossia il DNA.
Esperimento: blu di metilene e cipolla
Per provare quanto detto sull’uso del blu di metilene come colorante, è possibile effettuare un semplice e famoso esperimento, e per farlo sono necessari: una cipolla, alcool, inchiostro blu a base d’acqua (ad esempio quello per penna stilografica), acqua, microscopio, piccoli bicchieri ed una pinzetta.
Procedimento:
- Staccare un velo di cipolla, aiutandosi con le pinzette.
- Inserire il frammento di cipolla all’interno di un bicchiere con dell’alcool per circa 30 secondi. Questo processo permette di disidratare e dunque far uscire tutta l’acqua dalle cellule.
- In un bicchiere con dell’inchiostro, mettere in ammollo la cipolla per 30 secondi. In questo modo l’inchiostro che è a base d’acqua entrerà nelle cellule precedentemente disidratate.
- Lavare la cipolla in acqua fino a che non esce più inchiostro. A questo punto sia il nucleo che il citoplasma sono colorati di blu, quindi è necessario fare uscire l’inchiostro dal citoplasma.
- Inserire dunque per ulteriori 30 secondi, il frammento di cipolla in un bicchiere con alcool, cosi da fare uscire l’inchiostro dal citoplasma, disidratando di nuovo la cellula, ma mantenendo però il colore del nucleo.
- Far gonfiare di nuovo il citoplasma inserendo la cipolla in acqua pulita per altri 30 secondi.
- Ripetere i passaggi 5 e 6.
- Mettere la membrana su un vetrino e aggiungere una goccia d’acqua.
A questo punto i nuclei saranno visibili e si distingueranno dal citoplasma. Nel caso in cui il citoplasma è ancora blu, ripetere i passaggi 5 e 6, se invece il nucleo ha perso colore e non è distinguibile dal citoplasma, vuol dire che probabilmente la membrana è stata lavata troppe volte.
Blu di metilene in chimica
Il blu di metilene è molto utile anche nei laboratori di chimica, in quanto viene utilizzato come strumento in grado di indicare la presenza o l’assenza di ossigeno in qualsiasi composto.
Ad esempio se una soluzione di acqua contenente blu di metilene viene coperta, lasciando dentro dell’ossigeno, ed agitata energicamente, questa assumerà un colore blu profondo. Se l’ossigeno viene rimosso dalla soluzione, il colore blu scompare.
Sostanze chimiche ossidanti, ossia piene di ossigeno, come il cloro e l’ossigeno stesso, sono in grado di allontanare gli elettroni dagli atomi di altri elementi. Gli elementi chimici che possiedono una così forte attrazione per gli elettroni e che possono dunque “strapparli” da altri tipi di atomi, sono noti come agenti ossidanti e sono molto utili in chimica. Il blu di metilene in questo caso è in grado di indicare la presenza o l’assenza di agenti ossidanti: se presenti, andranno ad ossidare il blu di metilene. Quando gli elettroni vengono strappati dal blu di metilene, la molecola risultante conferisce un colore blu alla soluzione.
Come capire se vi è ossigeno nel latte?
Il latte “crudo”, viene solitamente pastorizzato, ossia viene riscaldato per uccidere tutti i batteri che possono essere presenti e che rappresentano una seria minaccia per la salute. Un tempo il blu di metilene veniva aggiunto in dei campioni di latte pastorizzato per verificare che il latte fosse privo di batteri. Se il colore blu spariva dal campione durante il test, significava che il latte conteneva dei batteri che consumavano l’ossigeno e che dunque il latte non era stato pastorizzato correttamente. Se però il campione di latte dopo l’aggiunta di blu di metilene non tornava del suo colore originario, ma rimaneva blu, si presumeva l’assenza di batteri e che dunque la pastorizzazione era stata eseguita correttamente.
Blu di metilene in cucina
In precedenza, più di oggi, il blu di metilene oltre ad essere usato come colorante nei laboratori di istologia, veniva usato come colorante anche in cucina. Questo non altera il sapore e serve a creare piatti particolarmente colorati, come ad esempio dei risotti blu.
Blu di metilene e acquariofilia
Il blu di metilene viene anche usato negli acquari, in quanto è in grado di pulire l’acqua e curare la Ichthyophthirius multifiliis, chiamata anche ictio o ichtyo, ossia l’infezione generata dal protozoo parassita da cui prende il nome. Questa infezione è facilmente riconoscibile in quanto i pesci presentano dei puntini bianchi su tutta la pelle, e quando il parassita arriva al suo stadio finale di maturazione, esplode e libera dei nuovi parassiti. E’ possibile acquistare degli antibatterici per acquari a base di blu di metilene online.
Blu di metilene come cosmetico antiossidante
Secondo una recente scoperta, ancora da testare sull’uomo, il blu di metilene potrebbe essere considerato uno dei più economici antiossidanti per combattere le rughe e la riduzione di elasticità della pelle. Negli Stati Uniti, esattamente nell’Università del Maryland, hanno condotto uno studio in provetta su dei modelli in 3D di cellule cutanee. Dai risultati pubblicati sembrerebbe che il blu di metilene sia in grado di curare le rughe aumentando l’elasticità della pelle, cercando di rallentare l’invecchiamento di quelle cellule che diventano con il tempo incapaci di produrre collagene. E’ stato osservato un ringiovanimento delle cellule cutanee in provetta, queste, dopo il trattamento presentavano infatti una migliore idratazione ed un maggiore ispessimento cutaneo.
Sembrerebbe quindi che tra qualche anno, dopo dei test sull’uomo, aggiungendo del blu di metilene ai prodotti cosmetici, si potrà dire addio alle rughe della fronte, del viso, del collo, degli occhi, delle labbra ect. Per il momento non ci resta che aspettare ed usare delle creme o degli integratori che si propongono lo stesso obiettivo.
Dove acquistare il blu di metilene? Quanto costa?
Il blu di metilene può essere acquistato in farmacia, ma lo si può trovare anche online, in siti e-commerce come Amazon o Ebay, dove puoi trovare ulteriori dettagli e prezzo del blu di metilene.