Trovare sul cuscino, al risveglio, un’importante quantità di capelli. Accorgersi, giorno dopo giorno, che la chioma inizia piano piano a diradarsi e il cuoio capelluto si intravede sempre più può essere un’esperienza traumatica. Purtroppo, però, è sempre più frequente e comune. La calvizie, infatti, interessa un numero crescente di uomini e donne (colpisce una donna su quattro e il fenomeno sembra in crescita).
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Il ciclo di vita dei capelli non è particolarmente lungo. Una chioma sana, però, prevede la nascita di nuovi capelli, lì dove si verifica la caduta dei vecchi. Ogni giorno cadono circa un centinaio di capelli e il fenomeno è del tutto naturale, non deve procurare falsi allarmismi e insensate preoccupazioni. Ci sono, poi, delle stagioni in cui la caduta si manifesta con una frequenza maggiore. Anche qui, tutto normale. Quando è opportuno considerare di ricorrere al parere di un esperto? Quando la caduta non sembra arrestarsi e supera nettamente il centinaio al giorno. in questi casi, infatti, potrebbe esserci un problema più serio, da affrontare ricorrendo a specialisti.
Sarebbe limitativo ed erroneo pensare che la caduta dei capelli sia riconducibile solo a fattori genetici. Certo, il dna a molto. È molto più facile che in caso di calvizie del padre o del nonno si presenti il fenomeno anche nella famiglia del figlio. Ma non è solo questa la ragione del manifestarsi della calvizie. Molto fanno anche cause esterne, come lo stress, traumi particolari, carenze di ferro e magnesio. Diventa fondamentale indagare a fondo le ragioni alla base della propria patologia per rispondere in maniera adeguata al problema. La cura per la calvizie, come evidenziano anche gli esperti di Hair Clinic, centro specializzato nella cura e nella salute del capello, passa proprio per la conoscenza delle cause che la generano.
Nelle donne, ad esempio, i capelli cadono soprattutto in tre diversi momenti, fasi molto delicati della vita di una donna: post-allattamento, menopausa e pubertà. Sono periodi particolari, caratterizzati, oltre che da scompensi ormonali, da costanti stress emotivi legati alle trasformazioni della vita e del corpo della donna. È quindi possibile che questi stress e queste trasformazioni, che incidono direttamente anche sugli ormoni, si traducano in un’accresciuta caduta dei capelli. Cosa c’entrano gli ormoni? Moltissimo, la principale tipologia di calvizie, la più comune e diffusa anche tra le donne, è l’alopecia androgenetica, tutta basata proprio sulla presenza di questo ormone. Per le donne, inoltre, anche la carenza di ferro e magnesio – problematica comune – può generare il fenomeno della caduta di capelli.
Tre sono i principali fattori scatenanti. Il primo, in contesti normali, è dato dal naturale invecchiamento. L’avanzare dell’età, infatti, porta i capelli a indebolirsi, diminuendo nello spessore e indebolendo il follicolo pilifero. La predisposizione genetica, come detto, fa tanto e rappresenta il secondo fattore. Il terzo, infine, fa riferimento direttamente all’equilibrio psico-fisico dell’organismo e a una corretta dieta alimentare. A tutto ciò potrebbe aggiungersi un quarto fattore, gli ormoni. In realtà, gli ormoni androgeni creano più problemi alle donne, aumentando la produzione di sebo e soffocando i follicoli piliferi, che agli uomini. Questi, infatti, sono più legati al grado di sensibilità del cuoio capelluto.
È stato ampiamente dimostrato che l’autotrapianto di capelli, da solo, non può essere considerato una risposta sufficiente. Presenta molti limiti, il più grave di tutti – per alcuni versi – è l’alto tasso di recidiva. Dalla ricerca, quella condotta nei laboratori Hair Clinic, arriva una risposta concreta che sta dando grandi risultati: il protocollo innovativo basato sui principi della medicina rigenerativa. Una strada che, ricorrendo alle proprietà delle cellule staminali, riporta in attività quei follicoli piliferi che sembravano ormai inattivi. Un’occasione da non perdere per rispondere all’avanzata della calvizie colpo su colpo.